Quando corpo mente e spirito sono in armonia, in un sistema interconnesso, la vita scorre più facilmente: secondo lo yoga, la disciplina più interpretata degli ultimi decenni, se si segue il percorso indicato negli antichi testi indiani, trascendendo i confini della coscienza individuale, si raggiungerebbe uno stato in cui tutto ciò di cui normalmente ci si preoccupa, svanirebbe.
Per iniziare a praticare yoga è richiesta disciplina fisica: si eseguono posizioni controllate del corpo, si praticano tecniche di respirazione, si porta attenzione all’alimentazione. Lo yoga delle Asana, le posizioni sul tappetino, fa star bene, calma la mente e porta equilibrio a livello energetico.
Per iniziare, di solito, si provano i diversi stili che caratterizzano la pratica, dal tradizionale sistema indiano dell’Hatha Yoga all’Ashtanga Vinyasa, da cui derivano le pratiche dinamiche, fino ad altri stili contemporanei come lo Yin Yoga con posizioni tenute fino a 5 minuti grazie a cui si esercita una profonda azione sul tessuto connettivo.
Salute e benessere sono solo un effetto collaterale della pratica dello Yoga, la tradizione tramanda che si tratti di una pratica spirituale, un percorso tra mondi sottili, quelli dell’interiorità.
“Personalmente credo che un insegnante di Yoga debba avere queste due caratteristiche fondamentali: avere una pratica personale stabile e continua da anni e rimanere sempre uno studente” ci spiega Angelo Marratzu, insegnante certificato Yoga Alliace RYT 500.
Per lui l’inizio è stato particolare: lo zio, in Sardegna, lo legava già a quattro anni nella posizione del loto, poi, negli anni, da apneista ha approfondito la pratica del Pranayama, la scienza del respiro, e poi in seguito ha praticato e studiato seguendo la linea di trasmissione del sud dell’India legata al “padre dello yoga moderno” Tirulamai Krishnamacharya.
Angelo Marratzu insegna Hata Yoga, Ashtanga Vinyasa e Yin Yoga: siamo andati a praticare da lui presso la Sardinia Yoga Shala estiva e, a fine lezione, gli abbiamo fatto qualche domanda.
Come presenti lo Yoga a chi non ha mai praticato?
Lo yoga è una tecnologia al servizio dell’uomo. Può aiutarti a essere una persona migliore: iniziando da una pratica fisica puoi riprendere il “contatto” che hai perso con il tuo corpo e, pian piano, con la pratica costante riuscirai, forse, ad allenare la mente a quietarsi. Quando farai esperienza di questa quiete inizierai a vivere il momento presente e la smetterai di farti tante paranoie su ciò che è stato e su ciò che dovrà succedere.
Qual è la tua filosofia?
Fai ciò che sentì sia giusto fare ascoltando il cuore, senza badare alla ricompensa che potresti averne in cambio.
Lo Yoga è quindi un percorso di trasformazione?
Assolutamente si! Se pratichi da 10 anni e sei rimasto sempre la stessa persona, allora hai fatto solo ginnastica! Puoi stare un’ora in Pincha Mayurasana (posizione di equilibrio sulle braccia ndr) ma se al semaforo continui sempre a urlare contro il poveretto che non parte subito dopo il verde, mi spiace ma hai preso un bel granchio!
Durante la lezione hai citato il maestro BNS Iyengar “Uno yogi dovrebbe adorare Dio, l’intimità, l’infinità o la Natura. Se adori i semidei stai sprecando il tuo tempo”, che significato gli dai?
Non a caso il maestro BNS Iyengar era un allievo di Krishnamacharya: quando si sentì chiamato “guru” rispose: “Non chiamarmi così, sono solo uno che ne sa un po’ più di te”. Spesso il mondo dello yoga moderno ha creato dei semidei perché aveva bisogno di sentirsi guidato da loro, ma poi ha scoperto che erano semplici uomini pieni di difetti e che di divino avevano ben poco.
Personalmente credo si debba essere riconoscenti al sistema che ci viene tramandato da millenni e non ai fattorini che hanno portato il messaggio. Abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci indichi il cammino e possa darci una mano quando ci perdiamo, ma la maggior parte del viaggio va fatto da soli, perché quando arriverai a destinazione sarai solo.
5 consigli per la pratica
1) Falla! Lo yoga è uno dei 6 Darshana (sistemi di pensiero) indiani. La differenza con gli altri 5 è semplice: affinché tu capisca questo sistema devi farne esperienza. Ovvero devi praticare. Potrai anche diventare il più grande accademico al mondo, studioso e conoscitore di tutti i testi della pratica yoga, ma se non sarai un praticante non potrai mai capirci niente! Non è matematica dove ti basta sapere la teoria, qui ciò che conta di più è la pratica.
2) Ricorda che la pratica non è solo Asana.
3) Lo yoga non è sempre rose e fiori, buttare via le nostre false sicurezze può non essere piacevole inizialmente.
4) Sentiti libero di fare esperienza con diversi tipi di pratica, non è importante l’auto che stai guidando, è importante il viaggio che stai facendo. Qualcuno preferisce farlo con il pandino 4×4, qualcuno con il cabrio.
5) Se sei all’inizio del cammino, non farti troppo domande. Il tuo compito è solo uno: srotolare quel cavolo di tappetino e salici sopra tutti i giorni e vedrai che le risposte arriveranno.
Angelo Marratzu insegna in Sardegna a Nuoro e ad Olbia al Centro Yoga Quarto Charkra e l’estate anche presso Sardinia Yoga Shala. Conduce corsi di formazione insegnanti tra Olbia, Firenze e Piacenza: dal 27 dicembre 2019 al 2 gennaio 2020 sarà a Miri Piri, Piacenza, con OlisticNetwork per il corso Full Immersion Yoga formazione continua, di 60 ore.